Ritorno a Mystic Falls

Dopo esser stato lontano da Mystic Falls per parecchi anni decisi, come mio solito, di "perseguitare" mio fratello Stefan. Così decisi di ritornare a Mystic Falls, prima di andare alla villa, decisi di fare un salto al Mystic Grill, sperando magari di incontrare qualche bella ragazza e di fare così un bel spuntino. Chissà se sono cambiate le cose qui! Voglio divertirmi un po'. Stefan, non avrà un attimo di tranquillità. Non appena misi piede nel locale, andai al bancone per ordinare qualcosa da bere. Salve! Una birra per favore... Dopo circa cinque minuti ricevetti la mia ordinazione. Decisi di prendere posto in un tavolo isolato...

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Avrei impiegato un altro quarto d'ora per arrivare a scuola a piedi dal Mystic Grill dove albergavo davanti, ma l'odore invitante dell'aroma di caffè mi fece cambiare idea.
Entrai nel locale, andai al banco a fare la mia solita ordinazione e attesi, seduta a un tavolo. Giocherellai con i lacci della felpa, guardandomi attorno. Il locale era semivuoto, fatta eccezioneper qualcuno che giocava a biliardo o a carte, e altre persone che si stavano facendo i fatti loro. Arrivò la mia ordinazione, e subito iniziai a bere il caffè. La caffeina mi ridonava vitalità, e pensai che per quanto ne bevessi, forse sarei morta di tumore in età prematura.

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Circa una decina di minuti più tardi fece il suo ingresso nel locale una ragazza davvero molto carina. Poteva fare assolutamente al caso mio. Mmm spero proprio che faccia al caso mio, e che la sua essenza sia previlegiata. Mi accomodai meglio, per studiare ogni suo minimo movimento, sperando ovviamente con il mio fascino di catturare la sua attenzione. Ne ero pienamente convinto visto che tutte le donne cadevano ai miei piedi.

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Mi sentii osservata a un tratto, ma non alzai lo sguardo, non volli compromettermi. Aggiunsi altro zucchero al caffè, lo mescolai, e ne bevvi un altro sorso. Con una penna iniziai a scarabocchiare su un tovagliolo di carta, schizzando le iniziali del mio nome con quella scrittura tutta angoli tipica dei graffiti che si vedevano solitamente sui muri.
Controllai l'ora, potevo prendermi ancora dieci minuti buoni. Non ero mai arrivata in ritardo. Se avessi sgarrato, almeno avrei potuto correre.

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Rimasi a guardarla ancora per qualche istante prima di fare il mio spettacolare ingresso. Quella ragazza aveva un profumo veramente molto invitante, resisterle sarebbe stata una vera e propria impresa. Mi alzai dal tavolo con una certa grazia così da sembrare una pantera, e con un il mio solito sorriso sghembo andai da lei pronto per quella "nuova avventura". Salve! Come mai una ragazza come lei sta tutta sola in un pub come questo? Sa' potrebbe incontrare gente mal intenzionata... dissi guardandola divertito e cercando in quel modo di studiarla così da esser capace di capire i suoi punti deboli portando in mio favore la situazione.

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Una voce mi distolse dai miei pensieri pre-scolastici. Era una voce maschile, arrogante e con una punta strafottenza. Alzai gli occhi per incontrarne due blu, ammalianti. Il fatto che mi desse del lei lo faceva sembrare uno di quei damerini dell'ottocento, ma sarebbe stata una cosa ridicola. Inoltre, sembrava attaccar bottone, ed era decisamente una cosa che con me non riusciva tanto facilmente.
<< Non sono sola, e non ho paura di certa gente. Qui ci conosciamo tutti, chi più, chi meno >> risposi con una semplice stretta di spalle, il tono piatto e calmo, senza far intendere un qualche sentimento indesiderato dalla sottoscritta. Però dovevo ammetterlo, quel ragazzo aveva fascino. Probabilmente, aveva avuto più ragazze lui di quante ne avesse avute Tyler Loockwood in tutta la sua esistenza. E bisognava dire che Tyler non era niente male. Solo, un po' donnaiolo. E mi sono risparmiata.

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Continuai a guardarla negli occhi divertito, non sapeva assolutamente con chi aveva a che fare. Per di più quando mi impuntavo su una cosa, ero pronto veramente a tutto pur di avere quello che volevo. Finalmente un po' di divertimento. Sempre guardandola negli occhi divertito, decisi di prendere posto nella sedia difronte alla sua. Ehm veramente se conosce tutti qui, come mai ho avuto solo ora l'occasione di fare la vostra conoscenza? A questo punto continuai a studiarla con il mio sguardo glaciale che faceva impazzire le donne.

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Giusta osservazione. << Ho detto chi più chi meno. Lei, sinceramente non l'ho mai vista. Sembra nuovo di qui >> dissi il mio punto di vista. Però, c'era qualcosa in lui che mi diceva che conosceva questo posto più di quanto dava a credere. Doveva avere circa la mia età, forse qualche anno in più ma non ne ero sicura. Ma io ero certa di non averlo mai visto prima.

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Scoppiai a ridere fragorosamente alle parole della ragazza, siccome non poteva assolutamente sapere, chi ero realmente. Forse avrai sentito parlare dei fratelli Salvatore... usai un bel po' di infasi, per suscitare ancor più interesse e curiosità nella ragazza. Era particolare ed affascinante, inoltre il suo odore era favoloso.

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Il suo tono voleva tramutare il mio disinteresse in interesse. Effettivamente ci stava riuscendo. << La famiglia Salvatore è una delle fondatrici >> mi limitai a rispondere senza troppa enfasi. La sua risata risuonava ancora nella mia mente, affascinante ma minacciosa. Dovevo stare attenta. Il mio istinto mi diceva che non dovevo fidarmi, e io seguivo sempre il mio istinto.

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Rimasi in silenzio per qualche istante prima di tornare a parlarle, cercando anche di capire le sensazioni che quella bella ragazza stava provando, grazie alla mia compagnia. Bene... io sono Damon Salvatore, il solo ed unico... Lasciai la frase in sospeso, perchè volevo vedere le reazioni della graziosa ragazza.

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Trattenni l'alzare gli occhi al cielo. Era una cosa da maniaci di protagonismo dire frasi del genere. E, ovviamente, il nome di Damon Salvatore non mi era nuovo. << Il tuo antenato contraddirebbe questa tua ultima puntualizzazione. >> Di Mystic Falls avevo studiato la storia tante di quelle volte che sapevo i nomi delle famiglie fondatrici, fra i quali i Salvatore, e i due fratelli di cui sono conservate le firme a casa Loockwood. Bevvi un altro sorso di caffè e guardai l'orologio. Il tempo sembrava scorrere lentissimo.

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Rimasi in silenzio per qualche istante prima di tornare a parlarle. Uhm veramente sei molto lontana dalla realtà... ma non sono qui per turbare questa bella ragazza... Le rivolsi con disinvoltura il mio strepitoso sorriso sghembo.

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Lontana dalla verità o meno, quella non la volevo sentire. Bevvi il caffè d'un fiato, anche se era bollente in gola. Mi ripresi da quello stato momentaneo di shcok dovuto a quel calore inatteso che mi bruciava la gola. << Questa bella ragazza >> ribattei glaciale << è stata già turbata tre minuti fa. >>
Solo tre minuti, nemmeno la metà del tempo che dovevo impiegare, ma bensì la metà della metà. Okay, niente paranoie. Difficile a farsi quando hai davanti due occhi color del mare. No, va bene, niente scherzi. Questo davanti a me è un ragazzo normale, come tutti gli altri su questo pianeta. No?

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Ascoltai le parole della bella ed affascinante ragazza facendo ad un certo punto anche il finto tonto, cercando di non farle capire che ero, forse, riuscito nel mio intento. Oh, ma davvero? non lo sapevo... mi dispiace tanto. Se vuoi ti lascio in piace... dissi cercando in qualche modo di farla sentire un po' in colpa.

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